Auto Blu: entro il 30 settembre nuove regole anche per il personale di magistratura, avvocatura dello stato, polizia, vigili del fuoco e forza armate


In base alle norme contenute nel DPCM Berlusconi-Brunetta “Utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni”, firmato lo scorso 3 agosto e pubblicato due giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale, d’ora in poi nei Ministeri hanno diritto alle auto “blu blu” (di utilizzo esclusivo, con autista) solamente i ministri, i viceministri e i sottosegretari. Le auto “blu” (di utilizzo non esclusivo, con autista) possono invece essere assegnate solo ai titolari di uffici di gabinetto, di dipartimento e del segretariato generale. Non ne hanno quindi più diritto i direttori generali, i capi degli uffici legislativi e i capi delle segreterie e degli uffici stampa.
Grazie a queste misure si prevede pertanto una riduzione di circa il 70% degli attuali beneficiari. Restano ferme le vigenti disposizioni concernenti l’uso delle autovetture di servizio e delle autovetture blindate per ragioni di sicurezza nazionale e di protezione personale. Per il personale delle magistrature, dell’Avvocatura dello Stato, dei Corpi militari, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco l’assegnazione dell’autovettura “blu” in uso non esclusivo spetterà soltanto ai titolari di incarichi equiparati a quelli indicati dal decreto per i Ministeri. I Ministri competenti individueranno, entro il 30 prossimo settembre, gli incarichi equiparati e gli aventi diritto; i decreti adottati saranno inviati al Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, verificatane d’intesa con il Dipartimento della Funzione pubblica la coerenza con il decreto principale, provvederà a sottoporli alla Corte dei conti per la registrazione.

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