“L’Italia non ha tanto tempo, non può aspettare la Camusso, e poi il Paese non si può permettere il conservatorismo della Camusso”. Lo ha detto l’onorevole Renato Brunetta, a margine di un incontro a Firenze, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento alle dichiarazioni sulle trattative per la riforma del mercato del lavoro espresse oggi da Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

“Non ce lo consente l’Europa – ha proseguito Brunetta, al termine della presentazione del libro “Maledetto spread” – non ce lo consentono i mercati”, altrimenti “rischiamo di perdere la fase di crescita che nella seconda parte dell’anno si va profilando”.

Il vertice di maggioranza di ieri sera “è andato bene – ha continuato – tanto sui problemi del mercato del lavoro, quanto sugli altri temi messi all’ordine del giorno.’Abc’, Alfano, Bersani e Casini hanno dato un segnale forte e positivo alla governabilità di questo Paese, quindi Monti non può che esserne soddisfatto”.

“Il primo grande risultato: si è rotto il tabù dell’articolo 18. Pare – ha sottolineato Brunetta – che ci sia convergenza sulla riforma dell’articolo 18 e questo è un dato straordinariamente positivo. Ora si tratta solo di non perdere questa grande opportunità, ma di fare una riforma dell’articolo 18 in chiave assolutamente, totalmente europea”.

“Questa riforma del mercato del lavoro – ha detto ancora Brunetta –, dell’articolo 18, degli ammortizzatori sociali, ci è stata chiesta in primis dalla Banca centrale europea, ai primi di agosto, e poi dall’Europa, anche in ragione della nostra credibilità in termini di crescita e di occupazione. Per cui tanto più alta sarà la risposta di Monti – ha continuato –, tanto più forte sarà la risposta positiva nei confronti dei mercati. Monti ha fatto un decreto straordinario sulle pensioni: abbia lo stesso coraggio per fare altrettanto, in chiave altrettanto europea, per quanto riguarda il mercato del lavoro”.