Con il rigore Monti rischia di farci morire


“Se ce l’ho con Monti? Vorrei solo che il governo si rendesse conto: di rigore si muore. Serve una presa di coscienza di fronte al fatto che lo spread continua a crescere ancora. Il rigore è condizione necessaria ma non sufficiente”. Così l’ex ministro e deputato del Pdl Renato Brunetta in un’intervista pubblicata oggi da “Il Mattino”.

“La prima cosa da fare – continua – così come i partiti della maggioranza hanno spiegato nella risoluzione al Def, è sollecitare una reazione forte dell’Europa. Bisogna dare un nuovo mandato alla Bce, perché sia compratore e assicuratore di ultima istanza come avviene per tutte le banche centrali al mondo. E poi servono gli eurobond, perché sia la Bce a garantire, come sull’esempio della Fed negli Usa. Ma è necessario mobilitarsi subito. Altrimenti? Se Monti vuole continuare nella linea Merkel probabilmente avrà difficoltà a restare a Palazzo Chigi”.

“Tensioni nel Pdl? Ci sono sensibilità diverse, ma nel merito dei problemi la distinzione tra ex An ed ex Fi non l’ho mai vista. Accelerare per il grande partito dei moderati? Dal dopoguerra ad oggi – continua – la componente moderata è sempre stata maggioritaria in questo paese. In queste ultime amministrative noi abbiamo capitalizzato due negatività: paghiamo la caduta del governo Berlusconi e l’appoggio a Monti. E ci sono realtà, come il Sud, dove il voto è andato bene. Piuttosto, anche alla luce di quanto è accaduto in Grecia, credo che sia giunto il momento di riflettere sulla legge elettorale: non ha senso un ritorno al proporzionale, la via è il bipolarismo, e in questo percorso si inscrive la costruzione di un partito moderato. Mi fa piacere che Casini su questo stia facendo serie considerazioni. Fini? Di lui non parlo: le culture politiche restano, i leader passano, poi alcuni – conclude Brunetta – passano più velocemente di altri”.

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