“Se il decreto non viene approvato entro 60 giorni mi dimetto”

La prima parte dell’intervista del TgCom di oggi verte su una dichiarazione rilasciata ieri dal ministro e riportata da tutte le testate giornalistiche, e cioè: “Se il decreto non viene approvato entro 60 giorni mi dimetto”. Questo perché la “rivoluzione” che vuole attuare Renato Brunetta ha trovato diverse opposizioni, non solo tra i sindacati, che di fatto fanno il loro lavoro, poichè difendono gli interessi dei loro iscritti, ma anche tra le varie corporazioni e burocrazie ministeriali. “C’è qualche ministro che pensa di essere più ministro degli altri. Ma io non mi faccio fermare dalle burocrazie ministeriali.”

Successivamente Liguori ha citato l’incontro tenutosi ieri al Forum Pa di Roma, alla presenza del Ministro Brunetta, che ancora una volta ha ripetuto di non voler fare tagli alla spesa, ma semplicemente far sfruttare al meglio questi 300 miliardi l’anno, preposti alle spese della Pa. Questo vuol dire più efficienza, più qualità e quindi anche più risorse per tutti. Così per esempio uno degli obiettivi degli uffici amministrativi deve essere quello di eliminare del tutto la carta, che è ancora sinonimo di cattiva e lenta burocrazia. Durante la visita agli stand infatti il ministro ha commentato: “C’è ancora troppa carta!”, facendo riferimento ai vari e numerosi depliant, opuscoli, ecc… stampati per l’occasione. Persino nello stand della Presidenza del Consiglio.

Infine Paolo Liguori conclude l’incontro chiedendo notizie sui primi dati relativi al gradimento dei servizi, a seguito delle installazioni delle famose emoticon, le cosidette faccine. Per il momento ci sono risultati favorevoli, anche se sono ancora in via sperimentale, in particolare il ministro cita l’ottimo risultato degli uffici della Pubblica Amministrazione di Parma e il gradimento dei cittadini. “L’onda c’è ed è positiva, speriamo non si infranga in qualche scoglio”.

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