Italia in ripresa. “E’ un momento magico”

Ieri mattina nella rubrica “Brunetta della domenica” in onda su Rtl 102,5 ed inserita nel programma radiofonico “Indignato speciale” il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta si è soffermato a parlare della questione delle Regioni a statuto speciale, facendo riferimento in particolare alla Valle d’Aosta e alla Sicilia. “Queste sono regioni che godono di un privilegio finanziario che andrebbe eliminato – ha detto il ministro. Occorre rivedere una legislazione vecchia di oltre 50 anni. Molte Regioni hanno utilizzato bene questa autonomia, altre invece l’hanno usata male”.

“Per fare un esempio, un bambino valdostano ha 4-5 risorse in più di un bambino piemontese. È giusto? Io dico che a 60 anni dalla Costituzione, dalla fine della Guerra, nell’Europa delle Regioni questi statuti, che, voglio precisare, non riguardano l’autonomia ma le risorse, vanno rivisti. A mio parere tutte le Regioni devono diventare speciali, con costi e trasferimenti standard per tutti, senza cioè più la distinzione tra Regioni privilegiate e Regioni non privilegiate. Nessuna lesa maestà per carità però par condicio per quanto riguarda le risorse”.

Per quanto riguarda invece la crisi economica in atto il ministro è molto positivo, anzi afferma che “c’è troppo pessimismo e troppa paura in giro. Paradossalmente è un momento magico per l’Italia. I lavoratori che hanno davvero una situazione difficile sono 500 mila, persone che sono in cassa integrazione e in una situazione difficile, anche se hanno comunque una protezione di reddito all’80%. Poi ci sono 14 milioni di lavoratori che hanno viceversa mantenuto il reddito e anzi aumentato il potere di acquisto perchè sono diminuiti i prezzi, le tariffe, i costi dei mutui.

C’è insomma un effetto-ricchezza, anche se sembra paradossale dirlo, che andrebbe investito. Ma la gente non si decide ad acquistare e a comprare perchè ha paura: siamo in una fase in cui ci sono segnali di ripresa e per questo occorre dare fiducia. Servirebbe che gli italiani ricominciassero ad orientarsi verso beni durevoli, come le macchine, la casa, il mobilio, gli elettrodomestici. Questo è un momento determinante e a questo mi riferisco quando, da economista, parlo di momento magico. Se lo faremo, usciremo dalla crisi prima di altri. Confesso di essere un inguaribile ottimista, ma da queste due situazioni difficilissime, la crisi economica e la tragedia del terremoto, possiamo prendere la spinta per ripartire”.

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