“Il rispetto delle regole fa la convivenza di una società”

Prima puntata del nuovo anno di Brunetta 2.0, la consueta mezz’ora in cui il ministro della Funzione Pubblica risponde alle domande di Paolo Liguori su TgCom e commenta i fatti di politica e attualità accaduti più recentemente.

Inevitabile il discorso sugli avvenimenti di Rosarno. La rivolta di Rosarno è avvenuta – spiega Liguori – perché gli immigrati lavoravano come schiavi, 0.13 centesimi al kg per la raccolta delle arance e dei mandarini, 20 euro per una giornata di 12 ore di lavoro, più vicino alla schiavitù che al lavoro salariale e da lì ci sono stati i fenomeni che sono sfociati in questioni più o meno razziste.

“Il rispetto della legalità non è un optional, la legalità o si applica o non si applica” – dice Brunetta in risposta. “Non ci può essere un po’ di stato, un po’ di legalità e il resto… mancia. Io mi sono chiesto, a partire dallo stato, alle responsabilità dei governi locali, dov’erano gli ispettori del lavoro? E lo dico con tutta la responsabilità, perché vuol dire responsabilità del governo. Dov’erano gli ispettori delle Asl per verificare le condizioni sanitarie? E la Guardia di Finanza e la Magistratura? E chi erano i datori di lavoro che davano lavoro in modo irregolare?”

Questi fatti aggiunge ancora il ministro, non vanno etichettati e banalizzati in modo semplicistico come “immigrazione” o come “razzismo”. “Siamo in uno stato di diritto, il che vuol dire che se tu prendi un lavoratore, lo devi pagare con una busta paga, regole igieniche, sanitarie, ecc… Non si può dire non sapevo. Il lassismo produce razzismo, il buonismo produce razzismo. Se c’è della gente che lavora, bisogna rispettare le regole della gente che lavora.

Il rispetto delle regole fa la convivenza di una società”, il che vuol dire che bisogna quindi “spacchettare i problemi” per analizzarli e risolverli al meglio. “Dire il razzismo non serve a niente, dire l’immigrazione non vuol dir niente, bisogna dire l’igiene, il contratto di lavoro, il rispetto delle regole, l’ambiente, le tasse.”

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