Venezia merita la sua “rivoluzione”

Ho letto con attenzione tutti i vostri commenti alla notizia della mia designazione a candidato sindaco di Venezia per il Pdl e la Lega e continuerò a farlo. Mi interessa capire cosa ne pensiate e ascoltare le opinioni di chi segue attentamente la mia attività di ministro e di chi partecipa alle conversazioni su questo blog come sulla mia pagina Facebook.

Vi sono grato per l’impegno e l’interesse che ci mettete e quindi vi devo qualche spiegazione. Comprendo le osservazioni di chi teme che questo nuovo impegno possa avere occulti significati politici volti, in un modo o in un altro, a rimuovermi dal mio incarico di ministro.

Comprendo ma non condivido. Vi posso assicurare fin d’ora che la riforma andrà avanti e sarà portata a compimento con me ministro. Ho accettato la designazione a sindaco della mia città da parte del Pdl e della Lega e di Silvio Berlusconi solo alla condizione, irrinunciabile, che continuassi a fare il mio lavoro al ministero. Altrimenti avrei rifiutato categoricamente.

Comprendo anche le analisi e le critiche di quanti sostengono che una città come Venezia, con tutti i suoi problemi e con tutte le sue immense potenzialità, abbia la necessità di un sindaco “a tempo pieno”.

Anche qui, comprendo ma non condivido. È vero che Venezia richiede quell’impegno ma è anche vero che, per le peculiarità delle tante questioni lì in essere, la presenza di un sindaco-ministro non può che giovare, non fosse altro per il fatto che la nostra città avrebbe il proprio primo cittadino che siede in consiglio dei ministri, dove molte di quelle questioni si discutono e si affrontano.

Mi scuserete se non mi soffermo, naturalmente, su chi ancora si ostina a fare facile ironia: questo sì mi sembrerebbe una inutile perdita di tempo. Preferisco, piuttosto, ricordare, come ha fatto Paolo Costa, una frase di Giovanni Agnelli che diceva che se fosse rimasto tutta la vita a Torino non avrebbe fatto della Fiat quello che è diventata.

Ho accettato questa designazione per l’affetto che mi lega alla mia città, nella piena consapevolezza di poter essere utile a Venezia, e per la fiducia dimostratami dal Pdl, dalla Lega e dal Presidente del Consiglio, che ringrazio.

Venezia merita la sua “rivoluzione”. Con me, e con voi, certamente la otterrà.