Brunetta lancia la volata:nei sondaggi tra 50 e 60%

I numeri Renato Brunetta li mette sul tavolo durante il comizio alla festa della Lega, a Chirignago: «I sondaggi mi danno al 50-60 per cento delle preferenze, ma non è ancora il momento di cantare vittoria, anche se io ci credo». IL MINISTRO  alla Pubblica Amministrazione, e candidato sindaco per il Pdl, dunque è sempre più ottimista, anche se ha spiegato: «Bisogna ancora lavorare molto, mostrando il nostro volto migliore specie la dove ci sono più rossi, ovvero dove il voto vale doppio». Poi ha aggiunto: «Il centro sinistra è finito, a Venezia è solo una cooperativa di potere che ha messo assieme Pd, Udc, comunisti e centri sociali solo per mantenere dei posti». Riferendosi al sindaco uscente
Massico Cacciari e al suo “malgoverno“ aggiunge: «Io non sono un filosofo, sono un economista e le cose le guardo in un altro modo». Tra i primi atti promessi da Brunetta: la vendita agli inquilini delle 10mila case di edilizia pubblica del Comune con il reinvestimento dei fondi in abitazioni per i più giovani.  Ma ieri il ministro ha parlato anche di lavoro, dalla Fiat alla crisi dell’Alcoa. «Con i soldi ricevuti nei decenni la Fiat avrebbe potuto essere comprata dallo Stato quattro volte, per questo deve ascoltare il Paese», ha commentato. Su termini Imerese è sicuro «Non deve chiudere», mettendoci pure un richiamo per l’Ad di Fiat: «Mi va bene che Marchionne faccia l’imprenditore in giro per il mondo, ma le cose non mi vanno quando nel farlo non si danno alternativa o un’occasione equivalente di lavoro a quanti rischiano di rimanere senza lavoro». L’Alcoa dice: «Non si chiudono e
non si fermano nè qui nè in Sardegna. Il governo è pronto a difendere il tessuto industriale del Paese perchè è la nostra ricchezza. Non permetteremo – ha sottolineato – a nessuna multinazionale, straniera o italiana, di prendere soldi dallo Stato per poi andarsene. Specie se, come vuol fare Alcoa, non ci sono motivi». Infine un elogio ai leghisti, che ieri l’hanno ospitato: «Abbiamo una base sociale comune, dalla Lega non ho mai avuto alcun problema di potere».

Da “Il Mestre” 08.02.2010