Brunetta: «Braccia aperte a tutti»

Ne ha una per tutti: per Massimo Cacciari, per il bando Ater dedicato ai “bamboccioni” del sindaco (democratico) di Montebelluna Laura Puppato, per il suo avversario alle comunali Giorgio Orsoni. Renato Brunetta, ministro in corsa per la poltrona di sindaco nel Comune di Venezia, ha fatto tappa ieri mattina a Favaro con l’assessore regionale Renato Chisso all’inaugurazione del quartier generale del Pdl – lo studio di Renato Boraso – da qua alle prossime elezioni.
      Al sindaco-filosofo Brunetta rimprovera di «disprezzare il voto degli elettori lamentandosi in continuazione di non poterne più», mentre al competitor diretto – Orsoni – dice di «essere pronto a fare tutti i confronti che vuole, a patto che prima illustri davvero il suo programma». Sul tema della residenza, Brunetta esorta la vendita di «tutte le case pubbliche facendole riscattare dagli inquilini con la capitalizzazione dell’affitto a 15 anni» e l’utilizzo del ricavato per una politica di social housing. Definisce quindi la coalizione di centrosinistra «un imbroglio, una accozzaglia di partiti senza un progetto», poi rilancia i numeri, i “suoi” numeri: 25 miliardi di euro per la città, 50 mila posti di lavoro, 100 mila abitanti per il centro storico e 9 mila euro risparmiati (lo stipendio del sindaco di Venezia), qualora venisse eletto alla guida della città. «Basta con i continui no a tutto, vinceremo al primo turno».
      Di sicuro il suo staff dovrà pedalare, come Brunetta dimostra a metà pomeriggio in piazza Ferretto, percorrendola da un capo all’altro con guardie del corpo, collaboratori e cronisti costretti a inseguirlo fendendo una folla di bambini in maschera. Certo, per non andare a piedi si può sempre prendere il tram offertogli da Enrico Mingardi: «Non cado nei tranelli – dice Brunetta a chi gli chiede di sbilanciarsi sul futuro dell’ex assessore – È tutto scritto nel programma». Che peraltro non accenna al tram ma a una generica necessità di “migliorare l’accessibilità a Mestre attraverso il trasporto pubblico”. Quanto a Mingardi, «braccia aperte alla classe dirigente. Mingardi l’ho sentito ieri al telefono. ma non sapevo nulal della sua decisione, come non sapevo nulla dell’outing di Marina Salamon, né so nulla di altre esternazioni che potrebbero esserci nei prossimi giorni. Voglio volare altro, certe miserie le lascio ad altri».
      A margine dell’incontro in piazza, Brunetta si è detto fiducioso sul futuro della vertenza Alcoa: «L’ultima riunione è andata benino, anzi bene. La situazione è in evoluzione. In attesa che la Commissione europea vagli il decreto sui costi dell’energia, è necessario gestire la situazione senza che l’azienda chiuda. Comunque c’è tempo fino al 21 marzo per recepire le eventuali osservazioni di Bruxelles. Insomma, un po’ di speranza c’è».
(p.ves.-a.fra.)

Da “Il Gazzettino”, 14 Febbraio 2010.