“L’Api venga con noi le idee sono le stesse rompiamo gli schemi”

VENEZIA – Fuori la politica dalle aziende del Comune, porto e aeroporto catalizzatori della grande Venezia, bonifiche indispensabili per rilanciare Porto Marghera, sì alla sublagunare e Quadrante di Tessera da rivedere. “C’è tutto scritto nel mio programma, Alessio Vianello la pensa come me”, dice Renato Brunetta dopo che il coordinatore provinciale dell’Api dal Corriere del Veneto ha posto domande precise ai due candidati sindaci. E il ministro non ha perso tempo. Anzi, lo dice chiaro e tondo, tanto per non essere frainteso: “All’avvocato Vianello faccio una proposta: il mio programma è scritto, le idee combaciano totalmente, tragga le sue conseguenze”. Come dire che l’appoggio dell’Alleanza per l’Italia, se davvero conta il programma, non può che essere per Renato Brunetta e per il centrodestra. Poco importa se c’è anche la Lega (definita da Vianello “alleato irricevibile che non gli consentirà di portare a termine i progetti”): “Il Carroccio governa con Berlusconi, governa con Galan, non capisco perché non si possa fare altrettanto a Venezia – dice il ministro – Penso invece che i problemi maggiori siano a sinistra per i riformisti e i moderati a dover stare con Rifondazione comunista, i Verdi e i centri sociali”. E sull’avvocato all’epoca di Paolo Costa in giunta con l’ex rettore di Cà Foscari, il ministro ha la risposta pronta: “Alle ultime elezioni ho votato Cacciari perché era il male minore, avrò il diritto di chiedere altrettanto andando fuori dagli schemi e dalle ideologie”. Forse non sono sirene quelle del responsabile della funzione pubblica, ma poco ci manca. Anche perché Api ancora non si è espressa su Ca’ Farsetti. E non solo perché ancora non c’è (il “cantiere” apre ufficialmente il primo aprile, passate le elezioni), non si sa da chi sia composta e quanti aderiscono. Il partito è nato ormai a giochi già fatti, difficile entrare nella partita con una propria lista, ma dire dove andare quello sì. Vianello si vede più vicino ad Orsoni che al centrosinistra, Brunetta l’esatto contrario Non a caso il rappresentante del governo comincia a snocciolare le cose che mettono uno accanto all’altro il partito di Rutelli e l’alleanza Pdl – Lega. “Fuori la politica dalle aziende del Comune, in particolare dal Casinò che deve rimanere pubblico, ma deve essere gestito come si fa per un’azienda – dice il ministro -. Fuori la politica dalle altre public utility, io l’ho fatto per legge, così ne beneficeranno servizi e cittadini”. E se l’Api di Rutelli vede lo sviluppo economico della città con la logistica – portuale di Marghera, Renato Brunetta va oltre parlando di bonifiche indispensabili per rilanciare l’ultima grande area pregiata dell’Europa, e di veri catalizzatori quali porto e aeroporto. “Venezia è uno dei pochi luoghi dove queste due infrastrutture sono così vicine ed hanno capacità di espandersi – dice – . Poi c’è la metropolitana di superficie, la sublagunare e il quadrante di Tessera, fondamentale per lo sviluppo, ma che va rivisto in maniera coerente con il nostro disegno generale in città”. Il messaggio a Vianello e Rutelli è stato lanciato. F. B.

Da “Il Corriere del Veneto”, 19.02.2010