Un porto in mare per superare Trieste

Un porto in mare per superare Trieste

La proposta è allettante e potrebbe risolvere i classici “due piccioni con una fava”, ovvero il problema delle grandi navi in ingresso e uscita dalla laguna che trasportano tonnellate di merci nei container e anche la questione della dispersione delle polveri, soprattutto di carbone, che si volatilizzano nell’aria al momento dello scarico dei prodotti minerari nel Porto commerciale di Marghera creando un preoccupante inquinamento atmosferico. Parallelamente alla futura piattaforma logistica finanziata da Unicredit a Trieste, Venezia risponde con un altro progetto che potrà essere utile all’intero “sistema Adriatico”: la realizzazione di un’area di scarico/carico – il termine tecnico è carbonile – da realizzare al largo di Venezia accanto ad un’altra struttura di rilievo per l’attività portuale come una piattaforma container d’altura. Da qui, da questa grande “stazione intermodale” in mezzo al mare, si potrebbe creare così uno “scambiatore” consentendo di bloccare i grandi mercantili al largo e trasportando merci e altro con navi di dimensioni minori in laguna. Ed è stata questa la proposta che ieri il presidente dell’autorità portuale, Paolo Costa ha presentato al ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli giunto a Venezia per un vertice sullo stato dei lavori delle opere pubbliche e sulla salvaguardia di Venezia con un pool di enti (Save, Capitaneria di Porto, Consorzio Venezia Nuova). Alla riunione ha partecipato anche il ministro per l’Innovazione, Renato Brunetta, che è anche candidato sindaco per il centrodestra. E per fare il punto della situazione ieri pomeriggio, a Ca’ Annelise, a Piazzale Roma, il ministro Matteoli insieme a Brunetta, al presidente del Magistrato alle acque, Patrizio Cuccioletta e al Governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha ricordato le tappe dell’impegno del governo per Venezia. Ed è toccato proprio a cuccioletta rivelare che le opere del Mose sono state realizzate al 63 per cento, con un rilancio dell’occupazione che ha visto l’impiego di tremila operai (contando l’indotto ndr) ai quali andranno ad aggiungersene altri 250 quando si darà il via ai corsi per i tecnici che poi faranno funzionare il Mose. Infine Cuccioletta ha smentito l’ipotesi relativa a problemi tecnici nella rerealizzazione delle cosidette “cerniere” delle paratie al Mose. “Tutti gli studi – ha detto – non hanno evidenziato alcun problema”. Ma è stato Matteoli a ribadire la centralità di Venezia per il Palazzo Chigi. “Non c’è solo il Mose – ha detto il ministro – ma stiamo lavorando per il rilancio del Porto con tutte le sue potenzialità, per lo sviluppo dell’aeroporto e delle sue strutture in vista di un aumento esponenziale del traffico passeggeri. E in questo senso stiamo lavorando anche per l’apertura di un volo diretto da Venezia alla Cina”. Sul caso G8 e le questioni aperte dalla magistratura, Matteoli è stato fermo: “dove intervengono i giudici – ha tagliato corto – io taccio. Balducci chiarirà la sua posizione”. Dal canto suo, Brunetta nella doppia veste di ministro e candidato, ha voluto ribadire che la visita del collega Matteoli è stata a tutti gli effetti di carattere istituzionale. “si dimostra l’attenzione di Palazzo Chigi verso la città – ha detto – ma anche che il governo si basa su un lavoro di squadra. I ministri non vengono qui per fare campagna elettorale, ma per sottolineare l’attenzione per e su Venezia. Oggi c’è Matteoli, nei prossimi giorni toccherà a Ronchi, Bondi, Maroni, La Russa. Essere presenti è un dovere del Governo”. Giancarlo Galan, infine, si è rammaricato di dover lasciare la carica di Presidente del Veneto. “Ci ho messo otto anni per essere in sintonia con Brunetta – ha detto – ma mi sarebbe piaciuto essere ancora a Palazzo Balbi con lui a Ca’ Farsetti. Sarebbero stati scontri epici e grandi accordi…Me ne vado con una certezza, Venezia avrà un buon sindaco. Non do giudizi sul passato e tantomeno sulle persone, ma rilevo che la città non ha avuto grandi amministrazioni. Purtroppo la scarsa sintonia tra gli enti locali ci ha fatto perdere tempo su tante questioni, una su tutte: Porto Marghera. E quando vedo tante persone in crisi sul lavoro me ne assumo anch’io la colpa”.

Paolo Navarro Dina

Da “Il Gazzettino”, 03.03.2010