Sacconi per Marghera: serve un ente bilaterale

Un “ente bilaterale delle parti sociali” che permetta, su Porto Marghera, di costruire “un dialogo organizzato tra enti locali, datori di lavoro e dipendenti secondo il principio della sussidiarietà”. A lanciare la proposta è il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, arrivato ieri a Venezia per la campagna elettorale di Renato Brunetta con il quale ha visitato il Salone Nautico. Il tutto 24 ore dopo una buona notizia: quella della firma del preliminare d’acquisto per l’area Montefibre da parte dell’Autorità portuale di Venezia, a un prezzo netto di 68,6 milioni di euro che comprende anche gli oneri che il Porto dovrà sostenere per gli interventi di bonifica. Mentre su un’altra area e un’altra vicenda, quella di Vinyls, è intervenuto il candidato sindaco del centrodestra, che ha manifestato “piena solidarietà” nei confronti di Mauro Pizzigati e degli altri commissari, rispedendo al mittente i dubbi sollevati dal senatore Felice Casson che, in un’interrogazione parlamentare, aveva chiesto lumi sulle azioni dei commissari. “Ferma restando la legittimità dello strumento, denunciò l’uso di metodi intimidatori in un momento così delicato” ha affermato Brunetta “mettere ora veleni è contro il buon senso, e in questo sono in totale sintonia con il sindaco Massimo Cacciari”. Sacconi, invece, parlando dell’ente bilaterale, ha sottolineato come sarebbe “il soggetto idoneo” ad accompagnare la trasformazione delle produzioni e quindi anche del lavoro, svolgendo compiti di organizzazione di una buona formazione direttamente in contesti produttivi”. Il ministro si è detto ottimista sulla vicenda Alcoa (“saremo ragionevolmente in grado di garantire la continuità dei siti produttivi”) e ha lanciato altri due progetti minori da sviluppare a Venezia: la realizzazione in stazione di punti di ascolto e il potenziamento della rete del Banco alimentare, per dare aiuto alle persone più svantaggiate”.

Francesca Fungher

Da “Il Venezia – Il Mestre”, 22.03.2010