Venezia: “Il vice sindaco andrà alla Lega”

Pubblichiamo a seguire questa intervista della Nuova Venezia realizzata a Brunetta e Bossi da Massimo Scattolin.

«Noi faremo una grande alleanza. Vogliono dividerci, ma non ci sono problemi con la Lega. E dico fin d’ora che il vicesindaco di Venezia sarà della Lega. Non è un’ imposizione, ma una scelta». E’ l’annuncio ufficiale fatto sul palco di piazzetta Coin ieri sera da Renato Brunetta, candidato sindaco del Pdl.  Una promessa ufficiale al ministro per le riforme Umberto Bossi: «Tu mantieni, io mantengo».

E se per Giorgio Orsoni (Pd) l’esposto della Lega contro il Quadrante di Tessera favorisce la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020, Bossi, al contrario, non ha dubbi. «La sede per le olimpiadi? Venezia, Venezia» lusinga i fedelissimi scendendo dal palco alla fine del comizio. Cinquecento militanti (dato della Questura) hanno scandito il grido «Bossi, Bossi» e «Zaia, Zaia». Sono loro i protagonisti più attesi dal popolo del Carroccio. Il senatur vede già il ministro dell’Agricoltura all’opera come il presidente «che metterà le ali al Veneto». Il suo mandato è chiaro: «Gli ho regalato un paio di forbici per sforbiciare gli sprechi della Regione». L’avvertimento, altrettanto: «Chi promette e non mantiene io lo mando via». Ma Zaia è un soldato fedele: «Sono qua, capo. Son qua» ripete e garantisce il candidato governatore.

Renato Brunetta sul palco non è semplice ospite, ma co-protagonista e alleato. «Caro amico Brunetta ti sto aspettando, mancate solo voi» gli ricorda Bossi. La presidente di Ca’ Corner Francesca Zaccariotto ha appena ricordato che «la Provincia non si accontenta, bisogna completare la filiera, fare il filotto». E manca solo Ca’ Farsetti. Corrado Callegari galvanizza i sostenitori con l’espressione più colorita di tutta la serata. E riferendosi al centro-sinistra che amministra il Comune «giù dalle scale, li mandiamo. Li possiamo mandare a casa a calci in c…»

Brunetta si sente a casa. «La Lega è l’alleato più fedele e altrettanta lealtà avrà da me – garantisce il ministro alla Funzione pubblica – L’apprezzamento della Lega nei miei confronti è quasi più alto di quello del Pdl».

Alle urne sarà lotta per il primato interno al centrodestra. Nessuno lo nega. Ma Zaia è lapidario. «Le elezioni si vincono dopo l’apertura delle urne – ricorda ai suoi – Quindi pancia a terra. Continuiamo a lavorare e convincete ad andare a votare: le rivoluzioni si fanno con il popolo». Sono le 19.20. Partono le note del Va’ pensiero, sventolano le bandiere.